Shemà
preghiera ebraica / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Shemà (in ebraico שְׁמַע?, "ascolta!"), talvolta shemà Israel (in ebraico שְׁמַע יִשְׂרָאֵל?, Šəmaʿ Yīsrāʾēl, "Ascolta, [o] Israele!", pronuncia [ʃəˈma jisʁaˈɛl] per l'ebraico contemporaneo, [ʃəˈmaʕ jisraˈʔel] per l'ebraico biblico), è una preghiera della liturgia ebraica. È in genere considerata la preghiera più sentita, forse assieme al Kaddish.[1] La sua lettura (chiamata Qiriat Shema) avviene due volte al giorno, nella preghiera mattutina e in quella serale. Shemà Israel sono le prime due parole di una sezione della Torah (Pentateuco nella Bibbia ebraica): il primo versetto, infatti, incorpora l'essenza monoteistica dell'ebraismo – «Ascolta, O Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno» (in ebraico שְׁמַע יִשְׂרָאֵל ה' אֱלֹהֵינוּ ה' אֶחָד?), presente in Deuteronomio 6,4[2], a volte tradotto alternativamente con «Il Signore è nostro Dio, Shemà il Signore uno solo». Gli Ebrei osservanti considerano lo Shemà la parte più importante del servizio liturgico di preghiera nell'ebraismo e recitarlo due volte al giorno è una mitzvah (comandamento religioso, precetto). È tradizionale per gli ebrei recitare lo Shemà come ultime parole, e per i genitori insegnare ai propri figli a dirlo la sera prima di andare a dormire la sera.[1][3]
Il termine "Shema" è usato per estensione come riferimento alle preghiere quotidiane che iniziano con le parole Shema Israel; queste comprendono le sezioni della Torah (Deuteronomio 6,4-9[4], Deuteronomio 11,13-21[5] e Numeri 15,37-41[6]) che vengono lette con le porzioni bibliche settimanali (parashot) Va'etchanan, Eikev e Shlach rispettivamente.[1]