Sindrome da adattamento allo spazio
disturbo associato alla permanenza in assenza di peso / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La sindrome da adattamento allo spazio,[1] anche indicata con l'acronimo SAS o con i nomi di sindrome da adattamento spaziale o mal di spazio[2], è la sensazione di disturbo sperimentata da diversi astronauti nell'adattamento all'assenza di peso.
Sindrome da adattamento allo spazio | |
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La NASA ha fatto ricorso a voli parabolici, durante i quali viene raggiunta una condizione di quasi assenza di peso per circa 20-30 secondi per ogni ripetizione, per consentire agli astronauti di confrontarsi con le sensazioni che avrebbero provato in orbita. | |
Specialità | medicina spaziale |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
MeSH | D018489 |
Sinonimi | |
mal di spazio | |
Tale sindrome sembra manifestarsi in misura più accentuata se il veicolo offre un'alta possibilità di movimento, ad esempio è risultata piuttosto alta sullo Space Shuttle.[3][4] Dovuta probabilmente ai segnali contrastanti ricevuti dal cervello dagli organi sensoriali rispetto a quelli che regolano l'equilibrio (l'apparato vestibolare),[5] può indurre vomito, diarrea, mancanza di appetito, cefalea e malessere diffuso.[6] La sensibilità del singolo astronauta al mal di spazio è difficilmente prevedibile e può risultare più o meno marcata.[7] Dopo una prolungata permanenza nello spazio, può manifestarsi anche al rientro a terra; in tal caso è indicata come "sindrome da sbarco".[8]
È trattata con terapie farmacologiche parzialmente efficaci, che generalmente inducono sonnolenza come effetto collaterale.[4]