Tommaso I di Gerusalemme
patriarca di Gerusalemme / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Tommaso I (VIII secolo – 820) è stato il patriarca di Gerusalemme tra l'807 e l'820[1][2].
Tommaso I | |
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Patriarca di Gerusalemme | |
Intronizzazione | 807 |
Fine patriarcato | 820 |
Predecessore | Giorgio |
Successore | Basilio |
Nascita | VIII secolo |
Morte | 820 |
Era un monaco dell'eremo di san Saba, nonché un diacono e un medico.[3] Nell'807 succedette al patriarca Giorgio.[3][2] Nell'808, prima della festa di Natale, i monaci del Monte degli Ulivi sollevarono al patriarca una questione riguardo alla processione dello Spirito Santo e la questione venne rimandata alla sede di Roma.[3] Perciò scrisse a papa Leone III, così come gli scrissero i monaci.[3] Questo fu il primo argomento sollevato l'anno seguente nel Concilio di Aix-la-Chapelle.[3] Nel 817, Teodoro Studita scrisse a Tommaso, agli altri patriarchi e al papa sullo stato della Chiesa in Grecia sotto il governo di Leone l'Armeno, avverso alle immagini sacre.[3][1] Su impulso di questa comunicazione, Tommaso inviò all'imperatore due monaci di san Saba che gli riferissero questa verità; Leone li fece torturare e bandire.[3][1]
All'epoca del patriarca, ci sarebbe stata una dispersione della comunità musulmana di Gerusalemme a causa di una carestia e Tommaso avrebbe colto l'occasione per far riparare il tetto della Chiesa della Resurrezione.[3][1] Avutane notizia, Abdallah figlio di Taher lo fece imprigionare e ne minacciò la fustigazione.[3] Grazie a un mediatore musulmano e al pagamento di una somma di denaro, Tommaso riuscì a evitare la pena e ottenere l'approvazione dei lavori sulla chiesa.[3]