Trattato di Costantinopoli (1590)
Trattato tra l'Impero Ottomano e l'Impero Safavide / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Trattato di Costantinopoli, noto anche come la Pace di Istanbul[1][2] o Trattato di Ferhad Pascià[3] (in turco Ferhat Paşa Antlaşması), fu un trattato tra l'Impero Ottomano e l'Impero Safavide che pose fine alla guerra ottomano-safavide del 1578-1590. Fu firmato il 21 marzo 1590 a Costantinopoli (l'attuale Istanbul). La guerra iniziò quando gli Ottomani, allora governati da Murad III, invasero i possedimenti safavidi in Georgia, durante un periodo di debolezza safavide.[4] Con l'impero assediato su numerosi fronti e il suo controllo interno afflitto da guerre civili e intrighi di corte, il nuovo re safavide Abbas I, che era stato posto sul trono nel 1588, optò per la pace incondizionata, arrivando al trattato. Il trattato pose fine a 12 anni di ostilità tra i due acerrimi rivali.[1] La guerra e il trattato furono un successo per gli Ottomani e gravemente sfavorevoli per i Safavidi. Il nuovo status quo si dimostrò di breve durata, poiché nel successivo periodo di ostilità, diversi anni dopo, tutte le perdite dei Safavidi furono recuperate.
Trattato di Costantinopoli | |
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L'Impero Ottomano nel 1590. | |
Tipo | trattato di pace |
Contesto | Guerra ottomano-safavide (1578-1590) |
Firma | 21 marzo 1590 |
Luogo | Costantinopoli |
Effetti | Conquista ottomana a danno dei Safavidi di gran parte del Caucaso e di parti della Persia nord-occidentale. |
Parti | Impero Safavide Impero Ottomano |
Firmatari | Impero ottomano e Impero safavide |
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