Trickle-down
teoria economica secondo cui i benefici degli aumenti di ricchezza della parte più benestante della popolazione avrebbero positive ricadute (goccia a goccia, dall'alto verso il basso) sulla ricchezza e il benessere delle categorie sociali più povere / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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In economia, con trickle-down, in italiano cascata, gocciolamento o percolazione[1] o ancora ricaduta,[2] si intende un'idea di sviluppo economico, in voga soprattutto negli Stati Uniti, che si basa sull'assunto secondo il quale i benefici economici elargiti a vantaggio dei ceti abbienti (in termini di alleggerimento dell'imposizione fiscale) favoriscono necessariamente, e ipso facto, l'intera società, comprese la classe media e le fasce di popolazione più marginali e disagiate.[3]
«[...] Ricardo e Smith collegano l'accumulazione ai bisogni e all'uso, ma per un miliardario il denaro non ha niente - o ha ben poco - a che vedere con la soddisfazione dei bisogni, per quanto lussuosi.»
(Jean Ziegler, La privatizzazione del mondo. Predoni, predatori e mercenari del mercato globale, trad. it., Milano 2003, p. 72)
In un ambito diverso, quello della sociologia, l'espressione definisce la diffusione di abitudini comportamentali (quali la moda) dalle classi più elevate alle classi meno abbienti, oppure da un centro geografico di irradiazione ad aree periferiche.