Vaccino MPR
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Il vaccino MPR è un vaccino di immunizzazione contro morbillo, parotite e rosolia. Si tratta di una miscela di virus vivi attenuati delle tre patologie, somministrati tramite iniezione, sviluppato da Maurice Hilleman presso la Merck & Company[1].
Un primo vaccino per prevenire il morbillo fu reso disponibile nel 1963 ed un suo miglioramento nel 1968. Vaccini per la parotite e la rosolia furono resi disponibili rispettivamente nel 1967 e nel 1969. I tre vaccini (per la parotite, morbillo e rosolia) sono stati combinati nel 1971 per diventare il vaccino morbillo-parotite-rosolia (MPR).
Il vaccino è generalmente somministrato a bambini intorno all'età di un anno (generalmente tra il 12º e 15º mese), con una seconda dose prima di cominciare la scuola (tra i 5 e 6 anni di età). La seconda dose è somministrata per immunizzare la piccola percentuale di soggetti (2-5%) non immunizzati dopo la prima dose. In casi eccezionali, in genere in presenza di un focolaio epidemico e perciò necessitando una protezione più rapida, la seconda dose può essere somministrata a distanza di almeno 4 settimane (intervallo minimo) dalla prima dose.[2]
Negli Stati Uniti, il vaccino è stato autorizzato nel 1971 e la seconda dose è stata introdotta nel 1989.[3] In Italia la vaccinazione antimorbillo è disponibile dal 1976, nel 1979 venne raccomandata la vaccinazione a 15 mesi mentre all'inizio degli anni novanta vi fu un'effettiva disponibilità del vaccino MPR.[4]
È ampiamente utilizzato in tutto il mondo ed è stato calcolato che, ad oggi, oltre 1 miliardo di dosi sono state utilizzate in più di 60 paesi al mondo[5]. Come per tutte le vaccinazioni, l'efficacia e gli eventuali effetti collaterali sono soggetti a continuo studio e monitoraggio finalizzati a garantirne la sicurezza clinica.
Il vaccino è venduto dalla Merck con il nome commerciale di MMR II, da GlaxoSmithKline Biologicals come Priorix, dal Serum Institute of India come Tresivac, e da Sanofi Pasteur come Trimovax. Pur essendo destinato ad una popolazione infantile, viene anche raccomandato per l'uso nelle persone infette da HIV asintomatiche e persino in quelle sintomatiche, purché non ancora eccessivamente immunocompromesse (conta dei linfociti CD4 > 500 750/μL).[6]