Wirecard
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Wirecard AG è stata una società tedesca di tecnologie e servizi finanziari operante a livello mondiale, fondata nel 1999 e con sede principale ad Aschheim, vicino a Monaco di Baviera, e dichiarata insolvente il 3 settembre 2020[1] dopo che, in seguito ad un buco di 1,9 miliardi di euro, il 25 giugno 2020 la società aveva presentato istanza di fallimento, avviandosi verso la bancarotta.[2]
Wirecard | |
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Stato | Germania |
Forma societaria | Aktiengesellschaft |
Borse valori | Borsa di Francoforte: WDI |
ISIN | DE0007472060 |
Fondazione | 1999 |
Chiusura | 3 settembre 2020 insolvenza |
Sede principale | Aschheim |
Persone chiave | James Freis A.D. ad interim |
Settore | Servizi finanziari |
Dipendenti | 5.100 (2019) |
Sito web | www.wirecard.com/ |
Wirecard offriva soluzioni per i pagamenti elettronici, la gestione dei rischi e l'emissione di carte di credito a oltre 7.000 clienti. Il suo servizio di pagamento in Internet[3] competeva con PayPal e Western Union. La controllata Wirecard Bank AG aveva una licenza bancaria tedesca ed era uno dei membri principali di VISA, MasterCard e JCB.
La società, quotata alla Borsa di Francoforte facendo parte dell'indice azionario DAX da settembre 2018 ad agosto 2020, è stata smantellata dopo aver venduto le attività della sua principale business unit a Banca Santander per 100 milioni di euro nel novembre 2020. Altre attività, tra cui le sue unità nordamericane, britanniche e brasiliane, erano state vendute precedentemente. La società offriva servizi di transazione di pagamento elettronico e gestione del rischio.
L'azienda è finita al centro di uno scandalo finanziario internazionale. Già nel 2019 il Financial Times aveva pubblicato una serie di inchieste insieme a denunce di informatori e documenti interni. Il CEO di lunga data Markus Braun si dimise e fu in seguito arrestato, l'ex COO Jan Marsalek, dopo essere stato licenziato, scomparve ed è ancora ricercato dalla polizia tedesca. La struttura dell'Autorità tedesca di vigilanza sui mercati finanziari, l'equivalente dell'italiana Consob, è stata criticata da molti come obsoleta e inadeguata. In particolare, è stata accusata di incompetenza e vicinanza impropria ai dirigenti di Wirecard.[4] A seguito dello scandalo, il governo federale ha annunciato riforme delle autorità di vigilanza competenti nel febbraio 2021.[5] Una commissione d'inchiesta su Wirecard è stata costituita nel Bundestag tedesco.