Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)
unità militare italiana della II guerra mondiale / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La Xª Flottiglia MAS, ufficialmente 10ª Flottiglia MAS[2] (anche Decima MAS, X MAS o "la Decima"), fu un'unità speciale della Regia Marina italiana, prima flottiglia MAS istituita, il cui nome è legato a numerose imprese belliche di assalto e incursione. Nata nel 1939 come 1ª Flottiglia M.A.S., era una delle tre flottiglie MAS della Regia Marina allo scoppio della seconda guerra mondiale.
10ª Flottiglia MAS | |
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Teseo Tesei, sviluppatore del siluro a lenta corsa | |
Descrizione generale | |
Attiva | 23 aprile 1939 - 8 settembre 1943 |
Nazione | Italia |
Ruolo | Attacco al naviglio nemico in rada tramite sabotaggio e in mare aperto con l'uso di naviglio sottile silurante o esplodente |
Equipaggiamento | Naviglio sottile; mezzi d'assalto subacquei e di superficie trasportabili da sommergibili modificati |
Motto | Memento audere semper per la 1ª Flottiglia MAS Per il Re e per la bandiera per la Xª Flottiglia MAS[1] |
Battaglie/guerre | 1941: attacco alla baia di Suda, attacco a Malta, prima forzatura del porto di Gibilterra, impresa di Alessandria 1942: seconda forzatura del porto di Gibilterra, impresa di Algeri 1943: terza e quarta forzatura del porto di Gibilterra |
Decorazioni | MOVM: 31 MAVM: 104 MBVM: 32 Croci al VM: 30 |
Comandanti | |
Degni di nota | Aimone di Savoia-Aosta Vittorio Moccagatta Ernesto Forza Junio Valerio Borghese |
Fonti citate nel corpo del testo | |
Voci su marine militari presenti su Wikipedia |
Non sempre le imprese dell'unità furono coronate dal successo e comportarono perdite tra gli equipaggi, come nel caso del fallito attacco a Malta del luglio 1941, ma in altri si giunse a successi come quello della baia di Suda (25-26 marzo 1941) o dell'impresa di Alessandria del 19 dicembre 1941, che privò per un lungo periodo la Royal Navy delle sue navi da battaglia nel Mediterraneo.
Complessivamente furono affondate o rese inutilizzabili, da un gruppo di poche centinaia di incursori, oltre 200 mila tonnellate di navi avversarie, delle quali oltre 72 mila tonnellate costituite da naviglio da guerra, ovvero il 38% dell'intera azione compiuta dalla Marina Militare.
Con l'armistizio dell'8 settembre 1943, la flottiglia, sotto il comando di Junio Valerio Borghese, rimase in gran parte bloccata a La Spezia dove si riorganizzò in corpo franco poi entrato nella Marina Nazionale Repubblicana[3]: tale reparto operante agli ordini della Repubblica Sociale Italiana non è riconosciuto dallo Stato italiano come successore legittimo della 10ª MAS regia.
Gli elementi rimasti al sud, assieme a numerosi prigionieri rilasciati dai campi di prigionia alleati, riorganizzarono l'unità con il nuovo nome di "Mariassalto": tale unità della Regia Marina, di base a Taranto, comandata dal capitano di fregata Ernesto Forza, continuò le attività belliche agli ordini degli Alleati.
Nel 1954 il gruppo fu ricostituito nei quadri della Marina Militare, con il nome di Comsubin (Comando Subacquei ed Incursori).