Bidzina Ivanishvili
politico e imprenditore georgiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Bidzina Ivanishvili, vero nome Boris Ivanishvili (in georgiano ბიძინა ივანიშვილი?; Chorvila, 18 febbraio 1956), è un politico e imprenditore georgiano. È stato primo ministro della Georgia dall'ottobre 2012 al 20 novembre 2013, dopo essersi imposto nelle elezioni politiche del 1º ottobre 2012.[1]
Bidzina Ivanishvili | |
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Ivanishvili nel 2013 | |
Primo Ministro della Georgia | |
Durata mandato | 25 ottobre 2012 – 20 novembre 2013 |
Presidente | Mikheil Saakashvili |
Successore | Irak'li Gharibashvili |
Dati generali | |
Partito politico | Sogno Georgiano |
Titolo di studio | Candidato in scienze economiche |
Università | Università statale di Tbilisi e Russian University of Transport |
Firma |
È leader della coalizione denominata "Sogno Georgiano", che ha vinto le elezioni parlamentari del 1º ottobre 2012, sconfiggendo il partito del presidente georgiano Mikheil Saakashvili "Movimento Nazionale Unito", e conquistando 83 seggi su 150. Ivanishvili ha chiamato l'ex calciatore Kakha Kaladze a ricoprire il ruolo di vice-premier.[2] Secondo Forbes, nel 2023 Ivanishvili, che ha accumulato la sua fortuna in Russia con i metalli e le banche durante l'era delle privatizzazioni, è l'uomo più ricco della Georgia e tra i primi 600 più ricchi al mondo con un patrimonio stimato di 4,8 miliardi di dollari.[3]
Ivanishvili è riuscito in meno di un anno ad unire rapidamente gran parte delle forze politiche e di opposizione contrarie al governo Saakashvili, formando un polo politico alternativo sui temi delle riforme sociali, sulla mancanza di un sistema giudiziario indipendente e garantista, ma anche sulla denuncia delle ingiustizie ai danni delle istituzioni democratiche compiute dal governo in carica, e le pressioni politiche su soggetti ritenuti vicini alle forze di opposizione.[1]
Nel 2013 Ivanishvili si è dimesso dalla carica di Primo Ministro, affermando di aver lasciato la politica. Nel 2018 è tornato invece in politica ed è stato eletto presidente del partito "Sogno Georgiano". Nel 2021 ha nuovamente lasciato tutte le posizioni politiche, affermando di aver raggiunto i suoi obiettivi politici.[4] Tuttavia, è comunemente visto come un'eminenza grigia della politica georgiana.[5]