Corridoio di Suwałki
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Il corridoio di Suwałki,[1] noto anche come breccia di Suwałki[2] (in inglese Suwalki gap,[3][4] in polacco przesmyk suwalski o korytarz suwalski; in lituano Suvalkų koridorius; in bielorusso сувалкскі калідор?, suvalkskі kalidor; in russo сувалкский коридор?, suvalkskij koridor) è un lembo di terra lungo circa 65 km posto a cavallo del tortuoso confine tra Lituania e Polonia,[2] che prende il nome dalla città polacca di Suwałki. Questo corridoio, da quando la Polonia e i Paesi baltici hanno lasciato rispettivamente il Patto di Varsavia e l'URSS per poi aderire alla NATO e all'Unione europea, riveste una posizione importante dal punto di vista militare, geopolitico ed economico, in quanto è una rotta commerciale di grande importanza strategica per il collegamento tra l'oblast' di Kaliningrad, exclave russa, e la Bielorussia.
Questo corridoio tra Polonia e Lituania venne costituito dopo l'accordo di Suwałki del 1920, ma ebbe poca importanza nel periodo tra le due guerre poiché all'epoca i territori polacchi si estendevano più a nord-est, mentre durante la guerra fredda la Lituania faceva parte dell'Unione Sovietica e la Polonia apparteneva al Patto di Varsavia. Dopo la fine del Patto di Varsavia ed il successivo scioglimento dell'Unione Sovietica, tutti i Paesi dell'area baltica aderirono sia all'Unione europea che alla NATO. In seguito sia la Russia che i Paesi dell'Unione europea manifestarono un grande interesse per il corridoio e per l'utilizzo dello stesso come via di transito per merci e persone. Negli anni '90 e all'inizio degli anni 2000, la Russia tentò di negoziare la creazione di un corridoio extraterritoriale per collegare l'exclave di Kaliningrad con Hrodna in Bielorussia, ma Polonia, Lituania e Unione europea si opposero.
Le tensioni di NATO, Polonia e Lituania con la Russia per l'utilizzo del corridoio di Suwałki si intensificarono nel 2014, quando la Russia annesse la Crimea,[5] per poi acuirsi ulteriormente dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022.[6][7] Queste tensioni hanno portato nella primavera 2022 la NATO e la Lituania a rafforzare la presenza militare nell'area del corridoio[8] e l'Unione europea nel giugno 2022 a bloccarne l'utilizzo, impedendo de facto il passaggio via terra da e per Kaliningrad, come conseguenza delle sanzioni imposte alla Russia per invasione dell'Ucraina.[9][10]