Cosimo Giordano
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Cosimo Giordano (Cerreto Sannita, 15 ottobre 1839 – Isola di Favignana, 14 novembre 1888) è stato un brigante italiano, già membro dell'esercito delle Due Sicilie e autore di diversi omicidi, furti e sequestri. Nel 1884 fu riconosciuto colpevole di numerosi reati tra i quali estorsione, furto, omicidi volontari (di cui uno aggravato perché preceduto da un agguato) e per questo fu condannato alla pena dei lavori forzati a vita con sentenza della Corte di Assise.[2]. La sua figura è connessa alla strage di quaranta soldati italiani e quattro carabinieri a Pontelandolfo e Casalduni, che ebbe come conseguenza la strage di civili ordinata dal generale Enrico Cialdini ai danni delle popolazioni dei due comuni.
Cosimo Giordano | |
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I briganti Cosimo Giordano (primo a sinistra), Carlo Sartore e Francesco Guerra poco prima del loro arresto | |
Nascita | Cerreto Sannita, 15 ottobre 1839 |
Morte | Favignana, 14 novembre 1888 |
Cause della morte | Prigionia |
Dati militari | |
Paese servito | Regno delle Due Sicilie |
Forza armata | Esercito delle Due Sicilie |
Arma | Reali Carabinieri a Cavallo[1] |
Grado | sergente[1] |
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Nel 2016 la Giunta comunale di Cerreto Sannita[3] ha proposto di dedicargli una piazzetta del centro storico nei pressi della sua casa natale.[4] Gli storici locali tuttavia hanno sempre evidenziato, anche di recente, la ferocia dell'azione del Giordano che spesso effettuava "orrendi delitti e ricatti" a danno anche di persone povere. L'intitolazione di una strada al Giordano "tra l'altro, mortificherebbe il senso civico e morale dei cerretesi".[5] Avverso la proposta di intitolazione della piazza al Giordano, alcuni cittadini cerretesi hanno depositato dei ricorsi presso la Prefettura di Benevento sottolineando, tra l'altro, che il Giordano "non fu mai protagonista di gesta eroiche o patriottiche ma solo di una lunga scia di omicidi, furti e sequestri".[6]