Diritti LGBT in Polonia
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I diritti delle persone LGBT in Polonia sono differenti rispetto a quelli delle persone eterosessuali[non chiaro]. L'attività omosessuale sia femminile che maschile è legale in Polonia: ciò è stato formalmente codificato nel 1932, anno nel quale è anche stato stabilito che l'età del consenso, sia per gli eterosessuali che per gli omosessuali, è a 15 anni[1][2].
La Polonia garantisce alla popolazione LGBT gli stessi diritti che garantisce alla popolazione eterosessuale solamente in certe aree: uomini bisessuali e gay possono donare il sangue; uomini bisessuali e gay possono servire apertamente nelle forze armate nazionali; i cittadini transessuali possono richiedere che venga loro cambiato, dal punto di vista legale, il proprio genere (benché ciò venga accettato solo se si rispettano alcuni requisiti, come l'essersi sottoposti alla terapia ormonale sostitutiva)[3].
La legge polacca, dal 2003, vieta le discriminazioni sul posto di lavoro, basate sull'orientamento sessuale; non esistono, comunque, leggi per i servizi sanitari e contro l'omofobia più specifiche.
Nel 2018, la Corte suprema ha stabilito che è illegale negare l'erogazione di beni o servizi, sulla base dell'orientamento sessuale della persona; tuttavia, questa sentenza è stata ribaltata nel processo d'appello[4].
L'accettazione delle persone LGBT nella società polacca è aumentata negli anni '90 (dopo il crollo dell'URSS) e nei primi anni 2000, soprattutto tra le persone più giovani e quelle che vivono in città più grandi come Varsavia e Cracovia.
Nell'ottobre 2011 la Polonia ha eletto il suo primo deputato gay del parlamento, Robert Biedroń, nonché la prima deputata transessuale, Anna Grodzka. Nel 2014 lo stesso Biedroń è stato eletto sindaco di Słupsk (i sindaci in Polonia sono eletti direttamente).[5]
Nel settembre 2021 il Parlamento di Swietokrzyskie ha abrogato delle leggi che vietavano "l'ideologia LGBT" nel Paese. Il 29 giugno 2022 la più alta Corte amministrativa ha stabilito che i luoghi cosiddetti "liberi dall’ideologia gender ledono la dignità e la vita privata delle persone omosessuali" e che quindi tali leggi saranno abrogate [6].
Al 2024 la Polonia è uno degli ultimi 5 paesi appartenenti all'Unione Europea a non avere alcuna legge sulle unioni civili o sulle coppie di fatto assieme a Romania, Bulgaria, Lituania e Slovacchia.
Il 28 dicembre 2023 la ministra dell’Uguaglianza Katarzyna Kotula ha annunciato che entro l'inizio del 2024 verrà presentato un disegno di legge volto a legalizzare le unioni civili.