Hijra (subcultura)
eunuco del sudest asiatico che ricopre ruoli femminili, spesso si considerano transessuali o transgender / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Hijra[1] è uno dei termini maggiormente utilizzati nella cultura dell'Asia meridionale - ma soprattutto in India - per riferirsi a quelle persone che si considerano come transgender o transessuali[2][3]. In altre regioni le persone transgender sono note anche come Aravani, Aruvani o Jagappa[4].
In Pakistan gli Hijra si possono identificare col genere maschile o femminile ma anche come un terzo genere. Qui il termine più comunemente usato dagli operatori sociali e membri della comunità transgender è khwaaja Sira (in lingua urdu خواجه سرا) ed è in grado d'identificare l'individuo come una persona transessuale, transgender (khusras), cross-dresser (zenanas) o eunuco (narnbans)[5][6].
Gli hijra hanno una storia registrata nel subcontinente indiano sin dall'antichità, come suggerito anche dal Kāma Sūtra. Questa storia presenta una serie di ruoli ben noti all'interno delle culture del subcontinente, parte di un'identità di genere 'liminale' ed in parte una "sopravvivenza spirituale".
In Asia meridionale, molti degli hijra vivono in ben definite ed organizzate comunità, guidate da un guru[7][8]; queste si sono sostenute di generazione in generazione "adottando" giovani ragazzi che sono stati respinti, o che sono fuggiti, dalla loro famiglia di origine in quanto omosessuali[9]. Molti lavorano, per poter sopravvivere, nell'ambito della prostituzione maschile[10].
La parola " Hijra "è una commistione Urdu-Hindustana e deriva dalla radice semitica araba hjr nella sua accezione di "lasciare la propria tribù,"[11] ed è stato preso in prestito in Hindi. L'uso indiano è stato tradizionalmente tradotto in inglese come "eunuchi" o "ermafrodita", dove "l'irregolarità dei genitali maschili è fondamentale per la definizione"[12]. Tuttavia, in generale gli hijra sono nati con fisiologia tipicamente maschile, solo pochi essendo nati con variazioni riconducenti all'intersessualità[13]. Alcuni Hijras subiscono un rito di iniziazione nella comunità chiamato nirwaan, che si riferisce alla rimozione di pene, testicoli e scroto[10].
Dalla fine del XX secolo, alcuni attivisti Hijra e delle organizzazioni non governative (ONG) occidentali hanno fatto pressioni per ottenere il riconoscimento ufficiale della comunità hijra come una sorta di "terzo sesso" o "terzo genere", come creature che non sono né uomo né donna[14]: sono riusciti ad avere il successo sperato ed ottenuto questo riconoscimento in Bangladesh con la priorità in materia di istruzione ed eleggibilità politica[15]. In India, la Corte Suprema nell'aprile 2014 ha riconosciuto le persone transgender come 'terzo sesso' in un'apposita legge[16][17][18].
Nepal, Pakistan, India e Bangladesh hanno tutti legalmente riconosciuto l'esistenza di un terzo genere, anche per quanto riguarda il passaporto e gli altri documenti ufficiali[19].