Javier Milei
economista e politico argentino / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Javier Gerardo Milei (AFI: /xaˈβjeɾ xeˈɾaɾðo miˈlei/; Buenos Aires, 22 ottobre 1970) è un politico, economista, scrittore, docente e conduttore radiofonico argentino, presidente dell'Argentina dal 10 dicembre 2023.
Javier Milei | |
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Javier Milei nel 2024 | |
54º Presidente dell'Argentina | |
In carica | |
Inizio mandato | 10 dicembre 2023 |
Vice presidente | Victoria Villarruel |
Predecessore | Alberto Fernández |
Sito istituzionale | |
Deputato nazionale dell'Argentina | |
Durata mandato | 10 dicembre 2021 – 29 novembre 2023 |
Coalizione | La Libertà Avanza |
Circoscrizione | Città di Buenos Aires |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Libertario |
Università | Università di Belgrano IEDES Università Torcuato di Tella |
Firma |
Politicamente, viene definito da vari giornalisti come un politico di estrema destra[1]. La sua campagna elettorale è stata incentrata sulla promozione delle idee ultra-liberiste del libertarismo di destra[2][3][4] tra cui l'abolizione della banca centrale argentina e un drastico ridimensionamento del ruolo dello Stato, come la proposta di riduzione dei ministeri dell'Argentina (da 18 a 8[5]) e l'unificazione del Ministero dell'Istruzione, della Sanità e del Lavoro in un nuovo ministero detto "Ministero del Capitale Umano".[6] Per l'istruzione Milei ha proposto il sistema dei voucher scolastici (in favore della decentralizzazione dell'educazione)[7] e dei sussidi temporanei (eliminando in tal modo l'assistenza sociale diretta) per le cure mediche "finché l'Argentina non sarà un paese prospero".[5][8]
Ha ottenuto una certa visibilità pubblica con la partecipazione a dibattiti televisivi e con le aspre critiche ai governi di Cristina Fernández de Kirchner, Mauricio Macri e Alberto Fernández. Milei ha dichiarato la sua intenzione di candidarsi come deputato per la città di Buenos Aires nel 2021 per la coalizione La Libertad Avanza, raccogliendo poi, alle elezioni del settembre 2021, il 13,66% dei consensi, arrivando terzo nella capitale e diventando deputato. Facendo una campagna con lo slogan "Non sono venuto qui per guidare agnelli ma per risvegliare i leoni", ha denunciato la "casta politica", da lui definita come composta da "politici inutili e parassiti che non hanno mai lavorato".[9]
Nel 2023 ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali argentine di quell'anno, sostenuto dalla coalizione La Libertad Avanza, arrivando primo nelle elezioni primarie di agosto[10] e secondo alle elezioni vere e proprie a ottobre; verrà poi eletto al ballottaggio il 19 novembre col 55,69%, sconfiggendo il candidato peronista Sergio Massa.[11]