Omicron
lettera dell'alfabeto greco / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Omicron (Ο; ο) è la quindicesima lettera dell'alfabeto greco. È una vocale e, contrariamente all'omega, ha sempre quantità breve (in greco "μικρόν", mikròn, significa "piccolo, breve"). Nel sistema di numerazione greco equivaleva a 70.
Lettere classiche | |||
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Αα | Alfa | Νν | Ni |
Ββ | Beta | Ξξ | Xi |
Γγ | Gamma | Οο | Omicron |
Δδ | Delta | Ππ | Pi |
Εε | Epsilon | Ρρ | Rho |
Ζζ | Zeta | Σσς | Sigma |
Ηη | Eta | Ττ | Tau |
Θθ | Theta | Υυ | Ypsilon |
Ιι | Iota | Φφ | Phi |
Κκ | Kappa | Χχ | Chi |
Λλ | Lambda | Ψψ | Psi |
Μμ | Mi | Ωω | Omega |
Lettere numerali | |||
Ϛϛ | Stigma | Ϡϡ | Sampi |
Ϟϟ | Qoppa | ||
Lettere arcaiche | |||
Ϝϝ | Digamma | Ϻϻ | San |
Ͱͱ | Heta | ||
Altri caratteri | |||
Ϳϳ | Jod | Ϸϸ | Sho |
Segni diacritici |
In greco moderno rappresenta il suono /ɔ/.
Il nome originale in epoca classica era οὖ /oː/. Il nome ὂ μικρόν (o piccola) le fu dato dai bizantini, che, dovendola distinguere dall'omofona ὦ μέγα, diedero alle due vocali i nomi "o piccola" e "o grande" in riferimento alla loro dimensione e non alla quantità, che ormai a quell'epoca era già del tutto scomparsa.
Il nome può essere accentato:
- secondo l'originale greco omicròn, pronuncia desueta in italiano;
- alla latina (applicando la legge della penultima) omìcron, in italiano adottata di recente nell'uso colto;
- con accento sulla terz'ultima òmicron, pronuncia in italiano di gran lunga dominante, derivante probabilmente dal greco quattro-cinquecentesco e presente anche in greco moderno: όμικρον[1].
Sidney Allen, nel suo Vox Graeca, sostiene che l'ipotesi della pronuncia sempre chiusa /o/ di questa lettera in epoca classica sia probabilmente un malinteso, e che la corretta pronuncia dovesse invece essere aperta /ɔ/, ma pur sempre di quantità breve.
A differenza di altre lettere greche, l'omicron non è usata spesso in matematica, perché non distinguibile dalla lettera latina o, oltre ad essere facilmente confondibile con la cifra 0. È stata tuttavia inizialmente utilizzata come simbolo dell'O-grande, per descrivere il comportamento asintotico delle funzioni.