Tartufo
ingrediente culinario ricavato dai funghi del genere Tuber / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Un tartufo è il corpo fruttifero di un fungo Ascomycota sotterraneo. La maggior parte dei tartufi appartiene al genere Tuber, ma esistono anche altri generi di funghi appartenenti a questa categoria fra cui Geopora, Peziza, Choiromyces, Leucangium e oltre un centinaio di altri.[1] I tartufi appartengono alla classe Pezizomycetes e, tolte alcune eccezioni, all'ordine Pezizales. I tartufi sono funghi micorrizici, e crescono pertanto vicini alle radici degli alberi. La dispersione delle spore dei tartufi avviene grazie ai micofagi, animali che si nutrono di funghi.[2] Sotto la denominazione di tartufo vengono ricomprese comunemente anche le terfezie, genere della famiglia Terfeziaceae, detti anche tartufi del deserto. Sono endemici di aree desertiche e semi-desertiche dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dove sono molto apprezzati.[3]
Patrimonio protetto dall'UNESCO | |
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Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali | |
Patrimonio immateriale dell'umanità | |
Tartufi neri esposti su una bancarella durante la Fiera del Tartufo di Alba | |
Stato | Italia |
Inserito nel | 2021 |
Lista | Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità |
Settore | Cognizioni e prassi sulla natura e l'universo |
Scheda UNESCO | (EN, ES, FR) Truffle hunting and extraction in Italy, traditional knowledge and practice |
Talune specie di tartufo costituiscono un'essenza alimentare estremamente pregiata, ricercata e costosa; altre specie sono invece considerate di poco pregio o, talvolta, perfino lievemente tossiche. In ogni caso i tartufi emanano un tipico profumo penetrante e persistente che si sviluppa solo a maturazione avvenuta e che ha lo scopo di attirare gli animali selvatici (maiale, cinghiale, tasso, ghiro, volpe), nonostante la copertura di terra, per spargere le spore contenute e perpetuare la specie. Tali frutti ipogei vengono individuati con l'aiuto di cani, o maiali, e raccolti a mano.
La scienza che studia i tartufi si chiama idnologia e deriva dal greco ὕδνον, hýdnon.