Alfredo Di Stéfano
calciatore e allenatore di calcio argentino-spagnolo (1926-2014) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Alfredo Di Stéfano Laulhé ([alˈfɾeðo ði esˈtefano]; Barracas, 4 luglio 1926 – Madrid, 7 luglio 2014) è stato un calciatore e allenatore di calcio argentino naturalizzato spagnolo, di ruolo attaccante.
Alfredo Di Stéfano | ||
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Di Stéfano nel 1958 | ||
Nazionalità | Argentina Spagna (dal 1956) | |
Altezza | 178 cm | |
Peso | 80 kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |
Termine carriera | 1º luglio 1966 - giocatore 20 marzo 1991 - allenatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1944-1945 | River Plate | |
Squadre di club1 | ||
1944-1945 | River Plate | 1 (0) |
1946-1947 | → Huracán | 25 (10) |
1947-1949 | River Plate | 65 (49) |
1949-1953 | Millonarios | 101 (90) |
1953-1964 | Real Madrid | 282 (216) |
1964-1966 | Espanyol | 47 (11) |
Nazionale | ||
1947 | Argentina | 6 (6)[1] |
1957-1962 | Spagna | 31 (23)[1] |
Carriera da allenatore | ||
1967-1968 | Elche | |
1969-1970 | Boca Juniors | |
1970-1974 | Valencia | |
1974 | Sporting Lisbona | |
1975-1976 | Rayo Vallecano | |
1976-1977 | Castellón | |
1979-1980 | Valencia | |
1981-1982 | River Plate | |
1982-1984 | Real Madrid | |
1985 | Boca Juniors | |
1986-1988 | Valencia | |
1990-1991 | Real Madrid | |
Palmarès | ||
Copa América | ||
Oro | Ecuador 1947 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Soprannominato Saeta Rubia (Freccia Bionda)[2][3][4][5] o Don Alfredo,[2][5][6] è unanimemente ritenuto tra i più grandi calciatori di tutti i tempi.[2][7][8][9][10][11][12][13][14][15][10][16][17][18] Occupa la 6ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer[19] e la 4ª posizione nell'omonima lista stilata dall'IFFHS, qui dietro solamente a Pelè, Cruijff e Beckenbauer.[20] Nel mese di novembre del 2003 venne insignito del titolo onorifico di Golden Player della Spagna come miglior giocatore spagnolo dell'ultimo mezzo secolo (1954-2003).[21][22] Nel marzo del 2004, Pelé lo ha anche inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA.[23]
Meglio noto per i suoi successi con il Real Madrid,[24][25][26][27][28][29][30][31][32][33][34][35] squadra di cui è considerato una bandiera,[24][26][28][30][32][35] con 308 reti è stato per molti anni il miglior marcatore della storia fino all'arrivo di Raúl.[35] Con il club ha inoltre largamente dominato in Liga e Coppa Campioni,[24][34][35] vincendone cinque edizioni consecutive (assieme a Francisco Gento e José María Zárraga) e andando a segno in tutte le finali, unico a riuscirci.[36][37] Ha giocato con le nazionali di Argentina e Spagna,[34] vincendo il Sudamericano 1947 e venendo convocato ai Mondiali del 1962 con gli iberici, senza giocare a causa di un infortunio.[38][28][39]
Due volte Pallone d'oro (1957 e 1959) nonché unico calciatore a vincere il "Super Pallone d'oro" nel 1989,[31][40] rientra nel novero dei giocatori capaci di laurearsi capocannonieri in tre differenti paesi.[41] Ha perso il primato di miglior marcatore nella storia del Clásico per opera di Lionel Messi,[35][42] ma con 18 realizzazioni rimane il madridista ad aver segnato più gol ai rivali blaugrana assieme a Cristiano Ronaldo.[35][43] È sesto nella classifica dei migliori marcatori del campionato spagnolo, con 216 reti in 282 partite tra il 1953 e il 1964. Da allenatore, ha guidato il Valencia alla vittoria in campionato (1971) e in Coppa delle Coppe (1980) ed è stato l'unico campione argentino ad aver allenato sia il River Plate sia il Boca Juniors,[44] vincendo con entrambe le formazioni.